IL DRENAGGIO BRONCHIALE

Il dreanggio brochiale è in grado di smuovere le secrezioni bronchiali (catarro) che poi verrà espulso in maniera fisiologica. Questa tecnica aiuta il paziente a liberarsi del catarro. Non è un sostituto della terapia farmacologica ma una grande opportunità per accelerare un processo naturale. Anche i bambini possono farlo gia dal primo anno di età. 

VANTAGGI:

-Riduce la possibilità di ammalarsi gravemente

-Velocizza il processo di guarigione

-Previene altri eventi simili durante l'inverno

 

Gennaio 2025

PECTUS EXCAVATUM E CARINATUM

COSA SONO IL PECTUS EXCAVATUM E PECTUS CARINATUM
Le deformità più frequenti della parete toracica anteriore sono il pectus excavatum ed il pectus carinatum. Per pectus excavatum si intende una profonda depressione dello sterno, in genere della sua porzione inferiore, che determina una classica postura del soggetto con spalle curve in avanti e addome lievemente sporgente (atteggiamento cifotico). È presente in 1 su 500-1000 bambini. Le cause non sono chiare ma è sicuramente correlato a fattori genetici (il 40% dei pazienti ha un parente stretto con la stessa deformità).

Per pectus carinatum si intende una sporgenza più o meno grave dello sterno. Molto più raro del pectus excavatum, si presenta sotto forma di pectus carenatum classico - quando interessa la parte inferiore dello sterno, al di sotto della II costa - e di pectus arcuatum - in cui la parte superiore dello sterno è quella prominente - con interessamento delle prime coste.

IL PROTOCOLLO RIABILITATIVO
Il protocollo terapeutico per Pectus Excavatum da me elaborato partendo dalle conoscenze del Dottor Ottavio Mambrioni si può applicare a pazienti di tutte le età dopo una valutazione ortopedica a seconda della gravità del caso. 
Il protocollo viene elaborato in maniera specifica sul singolo caso ma in genere si compone di una parte di kinesiterapia ovvero esercizi specifici ed una parte che comprende l'utilizzo di ortesi e apparecchiature elettroniche della respirazione. Gli esercizi sono stati creati cercando di utilizzare al massimo l'energia prodotta dalla compressone dell'aria all'interno della cavità toracica ed aggiungendo le attivazioni muscolari favorevoli alla riduzione della concavità toracica. Agli esercizi possono aggiungersi Vacuum Bell, una ortesi specifica in grado di creare un effetto ventosa sul torace e Spirotiger, un apparecchio in grado di misurare i flussi di aria in entrata ed in uscita e cpace di creare una resistenza elastica variabile alla espirazione.

Nel caso di deformità nei bambini, qualora fosse necessaria una consulenza specialistica consiglio il Dott. Michele Torre, chirurgo ortopedico dell'Istituto Gaslini di Genova, specializzato in chirurgia toracica pediatrica. 
I primi ad accorgersi di una anomalia nella conformazione toracica sono i genitori perchè l'insorgenza è molto rapida, perciò ogni dubbio merita un accertamento!

Hai notato in te o in tuo figlio un'asimmetria a livello toracico? 
Consulta il tuo medico di base e contattami per una valutazione clinica.

LA RESISTENZA AGLI ANTIBIOTICI

FONTE: Sistema nazionale di sorveglianza AR-ISS

In Italia, dal 2001 l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) coordina in ambito umano il sistema di sorveglianza dell’antibiotico-resistenza AR-ISS che si basa su una rete di laboratori ospedalieri di microbiologia clinica che inviano annualmente i dati di sensibilità agli antibiotici (ottenuti nella routine di laboratorio) per alcuni patogeni rilevanti dal punto di vista clinico ed epidemiologico.

Ar-Iss, la sorveglianza dell’antibiotico-resistenza in Italia: i dati 2012-2016

Antibiotico-resistenza - News

I dati della sorveglianza Ar-Iss, relativi al quinquennio 2012-2016, evidenziano che nel nostro Paese la resistenza agli antibiotici per tutti i patogeni sotto sorveglianza si mantiene elevata, generalmente superiore alla media europea. La situazione è più critica per i batteri Gram-negativi poiché per queste specie vi sono meno antibiotici efficaci disponibili. In particolare, per la specie K. pneumoniae è stata rilevata una resistenza ai carbapenemi superiore al 30% in tutto il quinquennio (33,3% nel 2016) con valori molto superiori rispetto alla media europea (intorno al 6% nel 2016).

 

I dati 2012-2016 a colpo d’occhio

Batteri Gram-negativi:

  • E. coli: in Italia nel quinquennio in esame la resistenza ai fluorochinoloni è leggermente aumentata, passando da 42,5% nel 2012 a 44,4% nel 2016 (nello stesso periodo la media europea è passata dal 22,3% al 25,2%). Analogamente è stato osservato un aumento della resistenza anche per le cefalosporine di III generazione, passate dal 27,3% al 30,5% (la media europea è passata da 11,9% a 14,9%). La resistenza ai carbapenemi è invece rimasta molto bassa in tutto il periodo (<1% sia in Italia che in Europa).
  • K. pneumoniae: la resistenza ai carbapenemi è stata sempre superiore al 30%, passando dal 33,3% nel 2012 al 35,6% nel 2016 valori molto al di sopra della media europea, che è comunque leggermente aumentata passando da 6,2% a 7,4%. È stato inoltre registrato un aumento delle percentuali di resistenza a fluorochinoloni, cefalosporine di III generazione e aminoglicosidi che si sono sempre mantenute molto più elevate rispetto alla media europea.
  • P. aeruginosa: la resistenza alle diverse classi di antibiotici è rimasta relativamente stabile, sebbene le percentuali si attestino al di sopra della media europea. È stato osservato un aumento della percentuale di isolati resistenti a piperacillina/tazobactam (passati da 26,9% a 29,8%), e una diminuzione della percentuale di isolati resistenti ai fluorochinoloni e agli aminoglicosidi.
  • Acinetobacter spp: durante il quinquennio in esame le percentuali di resistenza ai carbapenemi sono rimaste sempre intorno all’80%, un valore molto superiore alla media europea (intorno al 35%).

Batteri Gram-positivi:

  • S. aureus: la percentuale di isolati resistenti alla meticillina (Mrsa - Staphylococcus aureus meticillino-resistente) è rimasta piuttosto stabile, intorno al 34%, un valore molto più elevato rispetto a quello medio europeo, che nel 2016 era pari al 13,7%.
  • S. pneumoniae: la percentuale di ceppi resistenti alla penicillina e all’eritromicina è diminuita passando rispettivamente dal 12% al 6,5% e dal 32,5% al 23,5%. Questo trend è stato probabilmente influenzato dall’utilizzo del vaccino pneumococcico glicoconiugato nei bambini che ha fortemente ridotto la circolazione dei sierotipi più antibiotico-resistenti.
  • Enterococchi: la resistenza alla vancomicina è rimasta stabile intorno all’1% in E. faecalis mentre è aumentata notevolmente in E. faecium (passata da 6,3% a 13,4%).

 

Limiti e prospettive future

La sorveglianza Ar-Iss presenta dei limiti riguardanti sia la copertura territoriale che la distribuzione geografica dei laboratori partecipanti. Nel 2016, gli ospedali serviti dai laboratori partecipanti alla rete rappresentavano approssimativamente il 17% delle giornate di degenza degli ospedali pubblici o convenzionati con il Servizio sanitario nazionale. Riguardo le percentuali di antibiotico-resistenza è presente una variabilità regionale e una variabilità associata al singolo laboratorio ospedaliero, probabilmente dovuta alla complessità delle strutture ospedaliere servite e/o alla propensione ad effettuare un efficace controllo della trasmissione dei patogeni antibiotico-resistenti. Per quanto riguarda la qualità dei dati, vi è spesso incompletezza nei dati inviati al sistema di sorveglianza che riguardano soprattutto i dati demografici dei pazienti.

La rete dei laboratori Ar-Iss è al momento in corso di riorganizzazione su base regionale, secondo le indicazioni del Piano nazionale di contrasto all’antimicrobico-resistenza (Pncar) 2017-2020 approvato a novembre 2017 con un’intesa tra il governo e le Regioni. La nuova organizzazione, definita attraverso un nuovo protocollo diffuso attraverso una circolare del ministero della Salute, ha lo scopo di assicurare una migliore copertura e rappresentatività, includendo anche le reti di sorveglianza regionali ove presenti, nonché una migliore qualità dei dati prodotti.

 

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